ll mondo in testa è il titolo del nuovo progetto dal vivo (e del nuovo lavoro discografico) di Gegé Telesforo, che fa seguito ai tre album pubblicati nell’ultimo decennio – So Cool (2010), Nu Joy (2012), Fun Slow Ride (2016) – oltre alla raccolta Songbook (2018). Jazz vocalist, musicista, produttore, compositore, ma anche giornalista, autore, conduttore radiofonico e televisivo Gegé Telesforo ha attraversato trent’anni anni di storia della radio e della televisione italiana con garbo, leggerezza e incondizionato amore per il jazz, vissuto con professionalità, allegria e ritmo. Nonostante la fama e la dimensione artistica internazionale conseguita, Telesforo sceglie questa volta di circondarsi di una nuova generazione di musicisti italiani e in lingua italiana propone i testi dei brani interpretati: pezzi carichi di riflessioni sulla musica, sull’amore, sull’accoglienza e sulla dimensione multietnica dei nostri tempi. Il concerto conduce verso quei territori musicali, inesplorati ai più, che richiamano le esperienze e la storia del loro interprete principale. Si tratta di una rielaborazione di ritmi e di melodie frutto di influenze musicali tra le più disparate, raccolte nel corso di una vita: una sorta di percorso artistico autobiografico in cui emergono incontri, atmosfere, generi e linguaggi che hanno caratterizzato stagioni creative, luoghi visitati o episodi accaduti. Ben Sidran, cantautore statunitense già membro della Steve Miller Band, descrive Telesforo in questi termini: «Per essere un grande improvvisatore jazz, devi essere un grande compositore, perché l’improvvisazione jazz non è altro che una composizione istantanea. […] Gegé è al tempo stesso un grande jazzista e un grande compositore. I suoi brani hanno il medesimo swing e la stessa inventiva che si sente nei suoi brillanti assoli e nella sua vocalità in genere: melodicamente e ritmicamente personalissima».
Il 5 aprile 2017 Gegé Telesforo è stato nominato UNICEF Goodwill Ambassador per il progetto Soundz for Children.
www.gegetelesforo.it
Visioninmusica 2020
24 gennaio / 17 aprile 2020
Auditorium Gazzoli - Terni
La stagione numero sedici di Visioninmusica realizza per il 2020 un articolato assemblaggio di novità e talenti musicali: sette concerti che contemplano ben sette generi differenti (jazz italiano, musica classica, fusion con accenti rock, musica d’autore, progressive, jazz europeo e sonorità latine). Ciò che anno dopo anno si rivela il carattere vincente di Visioninmusica è il saper proporre con determinazione un programma originale, ricco di novità per l’ambito italiano e addirittura internazionale, mai banale e anzi scaltro rispetto alle effimere mode commerciali del momento. Per Visioninmusica vanno in scena artisti che assai raramente si sono esibiti nel centro Italia o addirittura mai prima, nel nostro paese. Solo l’esperienza e il talento di un direttore artistico della caratura di Silvia Alunni potevano essere in grado di mettere in cartellone stagioni così particolari, raffinate e perciò uniche – sia per il pubblico che per i professionisti del settore.
GEGÈ TELESFORO
Il mondo in testa
venerdì 24 gennaio 2020 – ore 21
Auditorium Gazzoli - Terni
intero € 25,00 - ridotto € 21,00
GIUSEPPE ALBANESE
Invito alla danza
Venerdì 7 febbraio 2020 – ore 21
Auditorium Gazzoli - Terni
intero € 20,00 - ridotto € 17,00
Dall’uscita del suo primo album Fantasia – con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann (Deutsche Grammophon, 2014) – Giuseppe Albanese diventa in breve tempo tra i pianisti più richiesti della sua generazione. Nel 2015, ancora su etichetta DG, incide Après une lecture de Liszt: un disco interamente dedicato al compositore ungherese. Invito alla danza (2020) è il suo ultimo lavoro e costituisce un affascinante excursus tra celebri pezzi di musica per balletto (Tchaikovsky, Debussy, Stravinsky) trascritti per pianoforte solo grazie a un’infinità di virtuosismi e idealmente racchiusi tra l’Invito alla danza di Carl Maria von Weber (1819) e la La valse di Ravel (1919). Albanese è stato invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli enti internazionali tra i quali ricordiamo il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York, la Konzerthaus di Berlino, il Mozarteum di Salisburgo, la St Martin-in-the-Fields e la Steinway Hall di Londra, la Salle Cortot di Parigi, la Filarmonica di San Pietroburgo ecc. Ha collaborato con direttori del calibro di Daniel Oren, Jeffrey Tate, Jonathan Webb, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski ecc. In Italia ha suonato nelle più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e della RAI di Torino) e nei maggiori teatri. Negli ultimi tempi si è distinto per essere stato invitato a suonare in ben undici delle tredici Fondazioni Liriche italiane: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Lirico di Cagliari, il Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l’Arena di Verona.
Albanese è laureato in Filosofia con lode e dignità di stampa per la sua tesi. Attualmente insegna pianoforte al Conservatorio Tartini di Trieste.
www.giuseppealbanese.com
THE ARISTOCRATS
You Know What…?
Venerdì 21 febbraio 2020 – ore 21
Auditorium Gazzoli - Terni
intero € 30,00 - ridotto € 25,00
Negli ultimi otto anni The Aristocrats hanno realizzato album acclamati dalla critica, hanno intrapreso tour mondiali e si sono imposti come una delle band strumentali rock-fusion più irriverenti, originali e sorprendenti del pianeta. Chiunque abbia assistito a una delle loro performance dal vivo - ricche di rock, jazz, pop, metal e persino country music - è rimasto impressionato dallo spirito del gruppo e dalle sue sbalorditive improvvisazioni. La band si è formata nel 2011, dopo l’incredibile successo di un concerto che era stato preceduto da una sola prova. L’alchimia sprigionata da quel primo incontro ha avuto seguito e dura tutt’oggi. You Know What…? (2019) è la loro ultima uscita. Registrato presso i Brotheryn Studios di Ojai (California), questo quarto album contiene nove brani, di cui - secondo tradizione - ciascun membro della band ha composto e prodotto un terzo. Non si tratta però di brani in cui ognuno mette sotto i riflettori il proprio strumento, eclissando gli altri, come ci si potrebbe aspettare da straordinari solisti e virtuosi quali Guthrie Govan, Bryan Beller e Marco Minnemann sono, ma anzi, in una concezione dichiaratamente democratica della loro musica ciascuno compone soprattutto per gli altri, mettendo al primo posto la band e non il singolo. Quello che si percepisce senza dubbio, che si conosca o meno la loro storia o il resto del loro repertorio, è un progetto ricco di brani avvincenti, jamming ad alta tensione, virtuosismo tecnico e colpi di scena musicali imprevedibili.
«Con quest’album crediamo di esserci ispirati l’uno l’altro, come musicisti e nello scrivere i pezzi, per realizzare qualcosa che con la band non avevamo ancora fatto. Ci conosciamo ormai molto bene e abbiamo sfruttato la familiarità e l’affiatamento acquisiti nel suonare insieme per ampliare ancora di più le possibilità della nostra musica. Nonostante ciò, si deve considerare assolutamente un album in stile Aristocrats. Crediamo sia di gran lunga la cosa più ‘cool’ che abbiamo realizzato sinora».
the-aristocrats-band.com
PILAR
Luna in Ariete
Venerdì 6 marzo 2020 – ore 21
Auditorium Gazzoli – Terni
intero € 20,00 - ridotto € 17,00
Luna in Ariete (2019) è il quarto album di inediti di Ilaria Pilar Patassini. A distanza di quattro anni dalla pubblicazione dell’ultimo disco – L’Amore è dove vivo (2015) – Pilar si rimette in gioco e fa uscire allo scoperto la sua natura di cantautrice, con canzoni che mettono al centro una vocalità più asciutta e un suono narrante, crepuscolare e nudo. Il suo percorso artistico si intreccia da sempre con il jazz, la canzone d’autore e la poesia. La sua liricità è intima e tagliente, rivestita di arrangiamenti acustici caratterizzati questa volta dalla presenza di tre strumenti a fiato (corno, flicorno e trombone) e imperniata su testi che raccontano il dualismo, la sospensione e la doppia identità. Nei suoi brani Pilar parla anche di amore, di maternità, di Italia e di attualità. L’album è stato registrato in presa diretta in tre sessioni dal vivo tra dicembre 2017 e marzo 2018 proprio durante la sua gravidanza. La produzione artistica è firmata insieme a Federico Ferrandina, chitarrista e arrangiatore.
Ora Luna in Ariete è di nuovo un concerto dove la protagonista è cantante e voce recitante, con una regia e un percorso narrativo, allestito con un’agile scenografia e delle videoproiezioni. Il programma prevede tutti i brani tratti dall’ultimo album, incorniciati dai pezzi più significativi dei lavori precedenti. Pilar ha collaborato con Bungaro, Pacifico, Mauro Ermanno Giovanardi, Sandro Luporini, Franco Piana, Joe Barbieri, Tony Canto, con lo scrittore Fabio Stassi, con Gianluigi Trovesi, Jean-Louis Matinier, Tim Ries (Rolling Stones). Negli ultimi anni è stata in tournée in Italia e in Canada esibendosi anche all’Auditorium Parco della Musica di Roma, al Blue Note di Milano, al Piccolo Regio e al Salone del Libro di Torino, al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo, al Bravo Caffè di Bologna, alla Chamberfest di Ottawa, al Beaches International Jazz Festival di Toronto, all’International Jazz Festival di Vancouver, al Saskatchewan Jazz Festival di Saskatoon, al Centre Phi di Montreal.
www.pilar.it
BARTOLOMEYBITTMANN
Dynamo
Venerdì 20 marzo 2020 – ore 21
Auditorium Gazzoli – Terni
intero € 20,00 - ridotto € 17,00
Ciò che accomuna Matthias Bartolomey (violoncello) e Klemens Bittmann (violino e mandola) è la passione per la ricerca di nuove sonorità, unita al profondo rispetto per il suono dei loro strumenti. Possiedono entrambi una formazione musicale accademica di altissimo livello, conseguita presso le Universität für Musik di Graz e di Vienna rispettivamente. Con il progetto BartolomeyBittmann stanno tracciando un nuovo percorso e aprendo nuovi orizzonti sonori per un duo tradizionale come quello violino violoncello.
Citando Wolfgang Muthspiel: «è davvero raro ascoltare degli strumentisti ad arco con una tale devozione per il groove. Bartolomey e Bittmann sono artefici di una musicalità fatta di gioia sfrenata e ritmi travolgenti».
Nei loro pezzi possono cambiare dinamica e intensità in un attimo, con sensibilità e precisione, alternando l’energia del rock all’eleganza e all’intimità cameristiche, combinando la libera inventiva del jazz con la profondità lirica ed emotiva. Vi sono richiami alla musica folk e, di tanto in tanto, emergono anche le radici classiche, mai disconosciute. Il sottotitolo del duo è progressive strings vienna e in questi tre termini è condensata la loro filosofia. Progressive è il loro modo di comporre, per creare un repertorio originale ed esteticamente connesso con il mondo musicale di oggi, suonando strumenti che hanno invece una tradizione antica: strings, “strumenti a corda”. Vienna è la loro base: una città che è stata culla per le avanguardie musicali nel XIX e nel XX secolo e che, probabilmente, lo sarà anche per il XXI. L’utilizzo da parte di Klemens Bittmann della mandola – cordofono a pizzico della famiglia dei liuti – non è un vezzo stravagante ma un elemento che amplia ulteriormente la gamma sonora del duo. BartolomeyBittmann si sono esibiti in prestigiose sale da concerto (Musikverein e Konzerthaus Wien), festival internazionali (Festspiele Mecklenburg-Vorpommern, Kammermuziekfestival Utrecht) e jazz club, a dimostrazione di come la loro musica vada al di là di ogni confine standard di forma e di genere. Dynamo (2019) è il loro ultimo album su etichetta ACT Music.
bartolomeybittmann.at/
REIS DEMUTH WILTGEN
Sly
Venerdì 3 aprile 2020 – ore 21
Auditorium Gazzoli – Terni
intero € 20,00 - ridotto € 17,00
Il pianista Michel Reis, il bassista Marc Demuth e il batterista Paul Wiltgen sono tre elementi di spicco del vivo panorama musicale jazz lussemburghese. La loro vicenda artistica inizia nel 1998 quando ai tempi del liceo si riuniscono in trio, dandosi il nome Reis/Demuth/Wiltgen e cominciando ad esibirsi in tutto il Lussemburgo. Dopo un periodo di pausa, durante il quale completano la loro formazione personale, dedicandosi a numerosi progetti, come solisti e in altre formazioni, tornano insieme nel 2011 e debuttano nel campo discografico pubblicando il loro primo album, intitolato semplicemente con i loro nomi. Da quel momento in poi la band varca i confini nazionali, partecipando ai maggiori festival jazz in Europa, Asia, Africa e America. Il successo del primo album è replicato con Places in Between (2016) e con Once in a Blue Moon (2018), quest’ultimo pubblicato per l’etichetta CAM Jazz. Estremamente significativa per il trio è stata la collaborazione con il sassofonista di fama mondiale Joshua Redman, rimasto folgorato dalla loro musica quando si sono alternarti sul palcoscenico del Charlie Jazz Festival di Vitrolles, in Provenza, nel 2014. Nel 2018 hanno condotto insieme una tournée europea che ha incluso una performance alla Philharmonie Luxemburg con la musica di Reis/Demuth/Wiltgen arrangiata per orchestra da Vince Mendoza, compositore, direttore, nonché vincitore di numerosi premi Grammy. Il sodalizio con Redman si rinnova nel 2019 con un’altra serie di apparizioni a festival in Francia, Svizzera e Lussemburgo.
Il 2020 è l’anno dell’attesissimo nuovo album dal titolo Sly la cui uscita, ancora una volta per l’etichetta italiana CAM Jazz, è prevista proprio per la primavera. L’evento di Visioninmusica è tra i primi in assoluto in cui il materiale del nuovissimo lavoro viene presentato in un concerto dal vivo, insieme ai migliori brani del loro brillante repertorio.
reisdemuthwiltgen.com
ALFREDO RODRIGUEZ & PEDRITO MARTINEZ
Duologue
Venerdì 17 aprile 2020 – ore 21
Auditorium Gazzoli - Terni
intero € 25,00 - ridotto € 21,00
Le storie di Alfredo Rodriguez e Pedrito Martinez possono sembrare simili: entrambi sono nati a L'Avana, città che ha forgiato il loro talento musicale prima del loro trasferimento negli Stati Uniti. Lì hanno esposto la musica della loro terra a una grande varietà di influenze, dando così vita a uno stile personale e lontano dagli stereotipi. Il percorso dei due musicisti è stato tuttavia molto diverso. Alfredo Rodriguez è nato in una famiglia di tradizione musicale, ha studiato pianoforte al Conservatorio Amadeo Roldán e successivamente presso l’Instituto Superior de Arte, oggi Universidad de las Artes de Cuba. Nel 2006, durante un’esibizione al Montreux Jazz Festival, è stato notato da Quincy Jones, che ha poi deciso di seguirlo e di produrlo.
Pedrito Martinez ha invece affinato il suo talento per le strade dell’Avana, imparando a suonare le percussioni e a cantare con la vocalità tipica della musica religiosa e del folklore afro-cubano. Arrivato negli Stati Uniti nel 1998, Martinez si è presto messo in luce conquistando nel 2000 il primo posto al Thelonious Monk Institute of Jazz International Afro-Latin Hand Drum Competition. Da quel momento in poi ha collaborato con Wynton Marsalis, Sting, Bruce Springsteen, Paul Simon, Angelique Kidjo, Chucho Valdés e James Taylor.
Nonostante le differenze, Rodriguez e Martinez condividono un’intesa naturale come mostra la loro prima registrazione in duo, intitolata Duologue e pubblicata dalla Mack Avenue Records. In questo album i due musicisti esplorano un’ampia gamma di generi, passando da personali interpretazioni di classici cubani a composizioni originali a rivisitazioni in chiave latina di brani pop. «Ciò che rende questo duo così particolare è che io provengo dal mondo folk e Alfredo da quello classico – spiega Martinez – Abbiamo coniugato questi due mondi e il risultato è stato qualcosa di straordinario e unico». La maggior parte dei pezzi originali dell’album è scritta da Rodriguez con la collaborazione di Martinez per quanto riguarda testi e ritmica.
www.alfredomusic.com
www.pedritomartinezmusic.com
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